Roma: 19 pedoni uccisi quest’anno, il Comune risponde con un piano shock. Le iniziative da attuare entro il 2026 per la sicurezza stradale
Un bilancio di sangue, una strage silenziosa che si consuma ogni giorno sulle strade della Capitale. Le strisce pedonali, quelle che dovrebbero essere il presidio minimo di sicurezza per chi si muove a piedi, in bici o in monopattino, sono troppo spesso invisibili, cancellate, una beffa per chi cerca di attraversare.

Dall’inizio dell’anno, 19 pedoni sono stati uccisi a Roma, un numero che fa rabbrividire. E se si sommano le vittime nell’hinterland e sul litorale, il bilancio sale a un terrificante 65.
Ma ora, finalmente, qualcosa si muove. Il Comune è al lavoro, e le promesse sono ambiziose: ben 80 attraversamenti luminosi entro quest’anno e altri 300 entro il 2026. Un piano che, se realizzato, potrebbe davvero cambiare il volto della sicurezza stradale. In parallelo, sono in programma 230 passaggi rialzati, di cui 150 già nel 2025, per i quali verranno stanziati 6 milioni di euro. Una somma ingente, ma necessaria per salvare vite.
Non è una novità assoluta, certo. Una delle prime sperimentazioni risale all’ex giunta M5S di Virginia Raggi che, nel 2018, a un anno dall’investimento mortale della giovanissima Alice Galli, installò led luminosi all’incrocio tra via dell’Amba Aradam e Porta Metronia.
I dossi intelligenti: costringere a rallentare
Interventi simili furono realizzati nel 2021 in via Isacco Newton, in via di Pietralata e in via della Consolata-via degli Amodei. E però, la dura realtà: come denunciato nel 2024 dal “Comitato Roma 30”, troppi di questi dispositivi hanno smesso presto di funzionare, vanificando ogni sforzo.

Ma la lezione è stata imparata. Ora il Comune non solo punta ad aumentare gli attraversamenti luminosi, ma pensa a creare più di 200 passaggi rialzati, una sorta di dossi “intelligenti”, per costringere gli automobilisti a rallentare, a fermare quella follia della velocità che miete vittime ogni giorno. Questi nuovi passaggi sopraelevati, lunghe piattaforme tra i 10 e 12 metri, verranno realizzati in strade urbane di quartiere o locali, a prescindere dai volumi di traffico.
L’input arriva dai Municipi, che il 23 maggio hanno presentato le loro richieste al Campidoglio, indicando i punti più critici. E non è finita qui. Come ulteriore deterrente contro gli eccessi di velocità, sono previsti anche restringimenti di carreggiata e nuovi impianti di illuminazione.
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L’obiettivo è chiaro, ossia rendere la strada un luogo più sicuro per tutti. Tra gli esempi più avanzati in Europa c’è Londra, dove nel 2019 sono state sperimentate le “zebra crossing” in 3D, strisce disegnate in modo da creare un’illusione ottica che avverte del rischio di collisione. Roma guarda avanti, con la speranza di mettere fine a questa strage silenziosa e restituire la sicurezza ai suoi cittadini.