Siamo ai ferri corti in giunta regionale tra il governatore e alcuni consiglieri che da molte settimane insistono sull’opportunità di avere a disposizione l’auto di servizio per i propri spostamenti
Un autentico polverone sta squassando la giunta della regione Lazio perchè alla fine dello scorso anno fu approvato un ordine del giorno, proposto da tutte le forze politiche sia di maggioranza sia all’opposizione, per permettere almeno ai consiglieri regionali di poter usufruire dell’auto di servizio tra quelle a disposizione di via della Pisana. Una mozione ovviamente approvata, ma che si è immediatamente scontrata con la volontà dello stesso governatore Rocca che si è subito mostrato assolutamente contrario alla decisione presa.
L’auto di servizio, notoriamente conosciuta come auto blu, anche se oramai il colore non è più soltanto quello, è un veicolo messo a disposizione per alti funzionari statali, quindi politici, magistrati e cariche di alto livello, si pensi al Presidente della Repubblica o al Presidente del Consiglio, nonché a disposizione anche di pubbliche amministrazioni, come le dirigenze a livello regionale, provinciale, comunale, e infine sono adottate anche da personaggi che necessitano di una scorta, prediligendo tale assistenza e accompagnamento.
Che siano i parlamentari che siedono a Montecitorio, oppure gli eletti nelle giunte comunali o regionali, lo scontro politico, la contrapposizione di idee resta il sale della politica. Vedute diverse, programmi diversi e quindi finalità a volte opposte finiscono per confluire in una forte discussione dove ovviamente tra maggioranza e opposizione non si troverà mai un punto d’intesa o di semplice convergenza di idee. Ma a via della Pisana, sede della Regione Lazio, nelle ultime settimane si è bypassato anche questo scontro, anzi si è promossa una mozione bipartisan a novembre scorso per ottenere tutti un benefit importante.
La storia infatti risale alla fine del 2024 quando, all’insaputa della cittadinanza, è stata approvata da tutti i partiti una mozione molto particolare, quella che prevedeva la reintroduzione dell’utilizzo dell’auto di servizio per gli spostamenti casa-lavoro, lavoro-casa dei consiglieri regionali. Insomma un ritorno alla vecchia cara auto blu tanta cara durante la Prima Repubblica. Un vero e proprio blitz, messo in atto in maniera trasversale, che imponeva quindi l’utilizzo delle vetture a disposizione dell’ autoparco della Regione Lazio.
Una vicenda venuta alla luce quando la mozione è dovuta sottostare al volere del gabinetto del governatore Francesco Rocca, che sulla questione però è stato subito esplicito mettendo un deciso divieto. Questo, non soltanto per motivi di pura opportunità in un periodo dove la spending review è arrivata anche nella politica, ma anche perchè materialmente le auto effettivamente a disposizione della Regione Lazio sono soltanto 8, mentre per mettere completamente in atto l’ordine del giorno approvato a novembre dall’assemblea ce ne vorrebbero almeno il doppio, cosa attualmente impossibile anche da immaginare.
Raddoppiare il parco auto e quindi raddoppiare anche gli autisti a disposizione. “Non daremo mai seguito a questa follia”, hanno ragionevolmente affermato dall’interno del Gabinetto del governatore, ma la polemica non accenna a fermarsi. Alla Regione si vive un momento dove i soldi a disposizione nel budget non sono tanti, soprattutto dopo la famosa trasferta a Osaka, in Giappone, che ha prosciugato i conti. Due milioni di euro spesi per l’Expo nel Sol Levante che sono ora oggetto di un’indagine della Corte dei Conti.
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