di Francesca Siciliano - Piomba sul palco così, sulle note di attacco di Unica, uno dei suoi ultimi successi. Antonello Venditti ancora una volta, la terza nel giro di un mese, fa il sold out all'Auditorium Parco della Musica. Jeans, camicia e scarpe da gym: un ragazzo, lo stesso che incise il suo primo disco nel 1971 insieme all'amico di sempre Francesco De Gregori. Lo stesso che salta e intrattiene i suoi fan - «ospiti» ama definirli lui, perchè a Roma si sente «a casa» - per oltre due ore e mezza.
Il tour Unica, che sarà a Milano nelle prossime settimane, è il frutto del suo ultimo album TuttoVenditti (Raccolta 2012, Heinz Music – Sony Music Entertainment Italy), il 19esimo per la precisione e che raccoglie tutti i suoi successi storici. Quelle canzoni così celebri, quelle per le quali da oltre 40 anni i romani lo hanno consacrato Re de Roma, alla stregua di Francesco Totti. Da Sara a Piero e Cinzia; da Giulio Cesare a Benvenuti in Paradiso e Roma Capoccia, passando per le immancabili Notte prima degli esami, In questo mondo di ladri e Ci vorrebbe un amico che suona al pianoforte.
«Che sta a fa' la Roma?» chiede alla sala mentre accendendosi l'ennesima sigaretta sembra ricordare solo in quel momento dei giallorosso impegnati in Coppa Italia. «Zero a zero» grida la platea. E allora ecco che il “vavavavà” di Grazie Roma invade la sala. «Magari porta bene» dice sfidando la scaramanzia che solitamente vuole venga suonata solo dopo aver portato a casa i tre punti.
Le canta davvero tutte. Canta e incita la folla a seguirlo: e tutti lo seguono. Perchè Venditti è Roma, Venditti non delude mai, Venditti è la colonna sonora di una vita. Alzi la mano chi non ha cantato Notte prima degli esami studiando per la maturità. E chi, col cuore infranto, non ha dedicato Amici Mai a una donna che ha spezzato il cuore? O ancora, Alta Marea: da sempre un must per dimostrare l'amore folle, quello viscerale, che si prova per qualcuno. Le canzoni sono le “sue”, tutte. Dalla prima all'ultima, non sbaglia un colpo, non scorda una parola, nonostante il gobbo elettronico sparisce più volte, e per più di qualche minuto, nel corso delle due ore di live.
«Dedico questa serata alle donne e alla libertà - dice lui beccandosi applausi e ovazioni – alle donne che lottano nel mondo, alle donne coraggiose, a quelle che si svegliano ogni mattina per portare i figli a scuola e per lavorare tutto il giorno». E allora ecco tutte le donne delle sue canzoni, da Sara a Unica.
Così comè è arrivato, sulle ultime note di Ricordati di me va via, mandando un bacio al pubblico e promettendo un tour, magari il prossimo anno, dei suoi successi anni '70 e '80. E ha portato bene anche alla “sua” Maggica Roma che per l'occasione ha battuto la Fiorentina, in una notte Indimenticabile.
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