Roma, basta caos: tavoli selvaggi e assembramenti fuorilegge

Roma, stretta sui locali: il I Municipio chiude bistrot in Via dei Coronari per schiamazzi e assembramenti. Multe e diffide anche per tavoli abusivi

La pazienza dei residenti è finita, e le autorità hanno risposto con il pugno duro. A Roma, la battaglia contro i tavoli selvaggi, gli assembramenti e l’abuso di suolo pubblico sta portando ai primi, significativi risultati. Il I Municipio ha avviato una stretta senza precedenti, con chiusure e diffide che mirano a restituire vivibilità al cuore della Capitale. Il caso più eclatante? Un bistrot in via dei Coronari, epicentro del caos notturno.

Ristoranti a Roma
Roma, basta caos: tavoli selvaggi e assembramenti fuorilegge (Ansa Foto) – Ilsitodiroma.it

È una storia di esasperazione e notti insonni quella che arriva da via dei Coronari. I residenti, stremati dagli schiamazzi continui e dagli assembramenti fuori da un locale, erano arrivati al punto di accendere le sirene degli allarmi antifurto per rispondere al frastuono. Un gesto disperato che ha finalmente mosso le acque.

Il bistrot “Le Coronarie” ha ricevuto un provvedimento di chiusura per 15 giorni, a partire dal 18 giugno. La società avrà 60 giorni per presentare ricorso al Tar. Questa decisione è il culmine di una serie di accertamenti iniziati lo scorso 17 febbraio. Già allora, i vigili del I gruppo Centro storico avevano constatato che il titolare “non poneva in essere nelle adiacenze del locale tutte le cautele possibili per evitare comportamenti degli avventori che arrechino disagio o pericolo per la propria e altrui incolumità”. In pratica, di fronte al locale, si ammassavano circa 300 persone, bloccando il passaggio nonostante la presenza di cartelli e di un contratto con la vigilanza privata.

Due mesi dopo, il 14 aprile, era arrivata la prima diffida, con l’intimazione a non reiterare la violazione nell’arco di 180 giorni. Ma il 24 maggio, la situazione si è ripetuta: “decine e decine di persone che consumavano da bere sia nel locale sia in strada“. Di fronte alla palese reiterazione, la decisione è stata inevitabile: sospensione dell’attività per 15 giorni.

La stretta si estende: da via del Gesù a piazza del Fico, un’ondata di chiusure

La stretta sui locali del Centro non si limita a via dei Coronari. In risposta alle sollecitazioni dei cittadini e alla necessità di trovare un equilibrio tra la libertà d’impresa e la vivibilità dei rioni, i vigili sono intervenuti anche in altre zone. Un bistrot in via del Gesù 76 e un negozio di street food in largo dei Librari 80 hanno subito uno stop di 10 giorni, dal 13 giugno, per occupazione di suolo pubblico completamente abusiva.

Ristorante a PIazza Navona
La stretta si estende: da via del Gesù a piazza del Fico, un’ondata di chiusure (Ansa Foto) – Ilsitodiroma.it

Sanzione più “lieve” (5 giorni) per un caffè in via Gioberti 45, un cocktail bar in piazza del Fico 23/24, un ristorante in via della Frezza 43, una trattoria in via Leccosa 59 e un’hostaria in via di Gesù e Maria 18. Dal 12 giugno, un altro ristorante in via del Banco di Santo Spirito 7 dovrà rimanere chiuso per 10 giorni.

Nel frattempo, sono partite numerose diffide per occupazioni di suolo pubblico abusive, una sorta di “cartellino giallo” prima del rosso. La lista è lunga e tocca diverse zone del centro: un bistrot in via dei Coronari 126, una trattoria in via di Tor Millina 23, un caffè in via della Pace 40, un locale in via di Panico 42/43, una pizzeria in via di Sant’Apollinare 36, un ristorante in via della Croce 84, un’osteria in via dell’Orso 33 e un locale di cucina asiatica in corso Rinascimento 71/73.

LEGGI ANCHE… Vuoi mangiare, ballare e divertirti nel weekend? Roma si trasforma nel Nord America

Il monito suona come un ultimatum: se i titolari non provvederanno al ripristino dello stato dei luoghi e non si metteranno in regola con gli spazi occupati dagli arredi esterni, come da progetto, rischiano misure ancora più pesanti. Tra queste, l’interruzione definitiva dell’attività di somministrazione di cibi e bevande. Roma vuole riappropriarsi dei suoi spazi, e il messaggio ai gestori irregolari è forte e chiaro. La vivibilità dei rioni passa anche dalla legalità e dal rispetto delle regole.

Gestione cookie