Lina Al Bitar ha presentato il suo nuovo libro “Laila, figlia dei cedri e del mare”, inviando un messaggio che è impossibile non sentire risuonare.
Oggi vogliamo approfondire un discorso molto importante atto a sensibilizzare numerosi discorsi.

Il 23 maggio scorso si è tenuta la presentazione a Villa Altieri a Roma a partire dalle ore 11 e con la presenza di un folto pubblico che già conosceva e stimava questa grande artista. Nella prefazione di Nichi Vendola scopriamo una donna davvero piena di talento che definisce come “una voce limpida e dolente che ci dice con semplicità quando sia insopportabile e indecente la guerra”.
E poi specifica come sia importante ascoltarla e farlo in silenzio. Un racconto autobiografico di una “libarese” e cioè una donna di origine libanese che risiede da tanti anni a Bari. A firmare il libro è la casa editrice Nuova Palomar che ha puntato su un argomento molto complesso e che riesce ad arrivare a un pubblico piuttosto ampio e non solo di donne come magari qualcuno potrebbe pensare.
Andiamo dunque avanti ad analizzare il tutto specificando alcuni messaggi che devono venir fuori.
Laila, figlia dei cedri e del mare di Lina Al Bitar
Laila, figlia dei cedri e del mare è un racconto autobiografico che racconta la guerra e le difficoltà che ne conseguono. La storia di una donna che ha dovuto affrontarla a viso aperto in un paese che amava e che le aveva dato i natali. Un grido per una rinascita e che guarda al futuro con la speranza di una rinascita anche del suo paese.

Lina Al Bitar, l’autrice, si dimostra autentica, di cuore e in grado di arrivare al punto grazie a personalità e voglia di raccontarsi con personalità. Tra i temi analizzati non c’è solo la guerra ma anche l’esodo, la malattia, la discriminazione e la ricerca di noi stessi. Una testimonianza che vuole essere anche messaggio di speranza per tutti quelli che soffrono e grande voglia di uscire da un drammatico contesto.
Questa testimonianza sulla guerra in Libano deve essere sicuramente permetterci di capire come sia sbagliato qualsiasi conflitto armato in un periodo in cui anche noi siamo profondamente colpiti sia da quanto sta accadendo in Ucraina che da quanto visto sulla Striscia di Gaza.
La speranza è che si possa uscire da queste tragedie con la voglia di andare a vivere un futuro davvero migliore per l’umanità sotto ogni punto di vista.