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Politica

Referendum 8 e 9 giugno, perché è importante: così l’ho spiegato a mio padre 80enne

Un figlio spiega al padre ottantenne i quesiti del referendum, tra ironia e riflessioni, per sottolineare l’importanza di partecipare al voto e influenzare il futuro del Paese

Referendum 8 e 9 giugno, perché è importante: così l’ho spiegato a mio padre 80enne – ilsitodiroma.it

Papà ha ottant’anni, una vita alle spalle fatta di fatica, sacrifici e una pazienza infinita ogni volta che sente parlare di politica. Ma stavolta, davanti al referendum, non posso fare finta di niente. Perché lo so già come va a finire: lui scuote la testa, sbuffa e mi dice “ma che ci vado a fare, tanto non cambia niente”.

Perché è importante andare a votare? Perché il voto è come il telecomando, papà. Se non lo usi, poi non lamentarti se ti tocca guardare un programma che non ti piace. Se non vai a votare, decideranno gli altri al posto tuo, e magari prenderanno una strada che a te non va giù.

Non è vero che “tanto non cambia niente”: cambia eccome. Cambia quando lo Stato deve capire se farsi sentire di più, cambia quando un parlamentare si sente meno protetto e più responsabile, cambia quando chi fa politica sa che i cittadini lo stanno guardando.

I quesiti del referendum e perché è importante andare a votare

E invece no, papà, stavolta te li spiego io i quesiti. Perché anche se hai ottant’anni, il tuo voto vale come quello del più giovane degli elettori. Anzi, forse di più: tu sai cosa vuol dire aver visto cambiare questo Paese, e sai quanto contano certe scelte.

I quesiti del referendum e perché è importante andare a votare – ilsitodiroma.it

Quesito 1: Vuoi che chi viene licenziato ingiustamente possa tornare al lavoro?

Papà, ricordi quando si diceva: “Se ti licenziano senza motivo, il giudice può farti riassumere”? Bene, nel 2015 hanno cambiato le regole: chi è stato assunto dopo quella data, se licenziato ingiustamente, prende solo un’indennità, ma non torna al lavoro. Questo quesito vuole tornare alle vecchie regole: se il licenziamento è ingiusto, si torna al lavoro. Ti sembra giusto?

Quesito 2: Vuoi che anche i lavoratori delle piccole imprese abbiano più tutele?

Nelle aziende con meno di 15 dipendenti, se ti licenziano senza motivo, l’indennità è limitata: massimo sei mesi di stipendio. Questo quesito propone di eliminare quel tetto, lasciando al giudice decidere quanto spetta, considerando età, famiglia e situazione dell’azienda. Così anche chi lavora in piccole imprese ha più protezione.

Quesito 3: Vuoi che i contratti a termine abbiano una motivazione?

Oggi un’azienda può assumere a tempo determinato per 12 mesi senza spiegare il motivo. Questo quesito vuole che si torni a indicare una “causale” anche per contratti più brevi, per evitare abusi e garantire più stabilità ai lavoratori.

Quesito 4: Vuoi che chi affida lavori sia responsabile per la sicurezza?

Se un’azienda appalta un lavoro e succede un incidente, oggi chi ha affidato il lavoro può non essere responsabile. Questo quesito vuole che anche il committente sia responsabile, insieme all’appaltatore e al subappaltatore, per garantire più sicurezza sul lavoro.

Quesito 5: Vuoi che gli stranieri possano chiedere la cittadinanza dopo 5 anni?

Attualmente, uno straniero deve vivere legalmente in Italia per 10 anni prima di poter chiedere la cittadinanza. Questo quesito propone di ridurre il periodo a 5 anni, facilitando l’integrazione di chi vive, lavora e contribuisce nel nostro Paese.

Quindi sì, papà, lo so che è faticoso, che magari piove, che ci sono mille scuse per restare a casa. Ma pensa a quante volte mi hai detto: “ai miei tempi, quando si poteva scegliere, bisognava andarci“. Ecco, il momento è adesso. Andiamoci.

Antonio Papa

Giornalista pubblicista dal 2010, "fratello maggiore" di tanti redattori del network, autore di trasmissioni televisive. In TvPlay sono, insieme a Claudio Mancini, il conduttore di FantaTvPlay, di "Chi Ha Fatto Palo" e di altri format creati da noi. Sono una persona che ha fatto della scrittura la sua ragione di vita, coronando un sogno che avevo fin da bambino. Il mio motto è “lavorare seriamente senza mai prendersi sul serio”. Cerco di trasmettere la mia passione e il mio entusiasmo alle persone che lavorano con me: quando ci riesco… ci divertiamo!

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Antonio Papa

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