Orrore a Roma: una neonata trovata morta a Villa Pamphili. A 300 metri, in un sacco nero, il cadavere di una donna. Duplice giallo, indagini in corso
Un sabato di terrore a Villa Pamphili, il polmone verde della Capitale. Un doppio terrificante mistero che ha scosso nel profondo Roma. Prima il corpicino senza vita di una neonata trovato tra i cespugli, poi, a distanza di poche ore e a soli trecento metri di distanza, la macabra scoperta di un cadavere di donna in un sacco nero dell’immondizia.

L’allarme è scattato nel pomeriggio di sabato 7 giugno. Il lato di via Vitellia, solitamente animato da famiglie e sportivi, è diventato teatro di una scena straziante. Il corpo di una piccola di cinque-sette mesi, senza vestiti, è stato scoperto da alcune persone vicino al parco giochi.
Sembrava un bambolotto, un giocattolo abbandonato. Ma avvicinandosi, la terribile verità: era una bambina, una vita spezzata, con alcune lesioni su braccia e gambe che subito hanno fatto scattare l’allarme degli investigatori. Le cause del decesso sono ancora un mistero, ma la pista principale è l’omicidio.
La polizia, la Scientifica, un’ambulanza, i vigili del fuoco e il pubblico ministero della Procura di Roma, Antonio Verdi, sono piombati sul posto. L’area è stata setacciata, ogni cespuglio, ogni sentiero, alla ricerca di indizi, di una traccia che possa condurre a chi ha abbandonato quella piccola vita.
Il secondo, agghiacciante ritrovamento: un braccio dal sacco nero
Le telecamere di accesso al parco sono sotto la lente d’ingrandimento, nella speranza di risalire al mostro che ha compiuto un gesto così efferato. Ma l’orrore non era ancora finito.

Poche ore dopo, l’orrore si è moltiplicato. A circa trecento metri dal primo ritrovamento, un nuovo, agghiacciante, allarme. Questa volta, è stata una giovane peruviana che stava giocando a pallavolo con delle amiche a fare la scoperta.
“Mi ero allontanata un momento in direzione di un oleandro per un bisogno“, ha raccontato la donna, ancora sotto shock, al Corriere della Sera, “e ho notato un braccio, che ho subito riconosciuto di donna, che spuntava dalla busta. Mi sono messa a gridare. Sono sconvolta“. Il pubblico ministero, già sul luogo del primo ritrovamento, si è precipitato a piedi verso la seconda “scena criminis”, inseguito da fotografi e cronisti.
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L’area è stata immediatamente recintata, mentre i frequentatori del parco, i runners, i ciclisti, si sono radunati attorno alle fettucce bianche e rosse, osservando sgomenti e chiedendo, invano, cosa fosse successo. I rilievi sono andati avanti fino a sera, anche alla luce delle torce, per non perdere neanche il più piccolo indizio. Il duplice giallo ora è nelle mani degli inquirenti.